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Source: Il Fatto Quotidiano
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Source: Il Fatto Quotidiano
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Source: Libero Quotidiano
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Roma, 17 set. (Adnkronos) - "La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha assegnato a Raffaele Fitto le[…]
Source: Libero Quotidiano
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Sono numerosi gli interrogativi che sorgono in seguito alla tragedia sfiorata domenica scorsa. Al banco degli imputati, il Secret Service[…]
Source: Il Giornale
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Rosa Peral aveva 36 anni ed era un'ufficiale della Polizia Metropolitana di Barcellona quando, nel 2017, iniziò la storia che[…]
Source: Panorama
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Il governo slovacco guidato da Robert Fico sta prendendo una decisione sofferta a proposito dell fornitura decisa dal precedente Gabinetto[…]
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Leo, lo scandalo è 2.0 "E voi che prezzo avete?"L'attore romano torna al cinema con la commedia "Che vuoi che[…]
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Source: Gazzetta.it
Intervista con Sergio Andrei
- Dettagli
- Published on Sabato, 12 Giugno 2021 14:35
- Scritto da Andrea Turetta
- Visite: 658
E' disponibile su tutte le piattaforme digitali “Brava che sei”, il secondo capitolo musicale del cantautore Sergio Andrei con l’etichetta Purple Mix per Believe Music. Dopo il primo singolo “Genesi”, si unisce così anche “Brava che sei” all’esclusivo concept album di Sergio Andrei “Pulp”, in uscita il prossimo autunno. Il disco è stato arrangiato da Umberto Scaramozza e Jacopo Troiani, ex compagni di accademia dell’artista e prodotto e mixato da Walter Babbini presso il Purple Mix Studio di Guidonia. Il progetto visivo è stato realizzato dal cantautore assieme alla sua famiglia artistica, sotto la guida del direttore artistico Giovanni Lo Castro, con le fotografie di Ludovico Pascoli e Mattia Cursi e video di Simone Mastronardi. Ecco l’intervista gentilmente rilasciata…
E’ uscito il tuo brano “Brava che sei”, Di che cosa si tratta?
“Brava che sei” è il secondo singolo del disco anche se è nato due anni fa almeno. E’ una canzone che narra di una storia d’amore ma solo velatamente... dietro c’è l’incomprensione fra persone, il ruolo delle relazioni sull’individuo, la paura e la rabbia di sentirsi legati a qualcosa che si ama ma non si comprende. L’ammissione finale.. “ e scusa ancora se ti ho rovinata, ma sei stupenda così come sei..” si carica di senso di colpa.
E’ stato laborioso portare a termine questo brano?
Beh, si. E’ stato un brano scritto diverso tempo fa ed ha subito due mila cambiamenti e tantissimi tentativi. Dalla chitarra grunge alle elettriche distorte… e’ sempre difficile trovare il centro di una canzone.. l’arrangiamento deve dare il vestito ma tu nel mentre cresci, pensi, rifletti… la soddisfazione è quando il brano suona la prima ora in cui lo hai scritto.
Tra l’altro, è un pezzo che sarà incluso nel tuo concept album, cui stai lavorando. Come sta procedendo il lavoro?
Procede. Con fatica ma amore… soprattutto da parte di tutti i miei amici e colleghi.. dalle grafiche ai video.. non vediamo l’ora di raccontare l’idea di Pulp.
Poesia e musica, hanno dei punti d’incontro?
Sicuramente si. La spontaneità legata alla necessità l’ho trovata solamente nella forma canzone, però. Un conto è cantare ciò che stai scrivendo.. un conto stamparla su foglio.. cioè non mi dona la stessa libertà..
Quanto sono importanti le esperienze dirette e quanto la fantasia quando ci si appresta a far nascere una canzone?
Per il mio percorso le esperienze dirette sono fondamentali. Rispetto a quando mi interfaccio con idee di sceneggiatura, in cui mi contamino maggiormente con la fantasia, con le canzoni lascio parlare più i ricordi, la malinconia, i momenti, i dubbi, le domande legate alle azioni. Io cerco proprio quello. Di dirlo come non lo direi mai, ma avere modo di farlo urlando parole che stanno bene assieme.
Quali sono gli artisti in campo internazionale che senti più vicini al tuo mondo musicale?
Mmh.. non saprei. Sono affascinato da diverse cose. Da Dominic Fike a Mac De Marco, Da Mac Miller a Hervé e Voyou..
La musica è uno dei collanti tra diversi paesi del mondo. Una delle poche cose che uniscono anziché dividere…
Sicuramente. Anche se con la canzone è un po’ complesso.. perché le parole assumono lo stesso valore della nota che eseguono..
Quanto conta la libertà di creare per un artista?
Parecchio.. ma è una libertà da trovare da soli. Da autogestire. Il vero limite non sono gli altri.. ma la propria capacità di riconoscere e l’evoluzione e la verità di ciò che si fa.. quando insistere e quando virare… è una lunga impresa.
Quali pensi siano state le tappe più importanti della tua formazione musicale?
Ne ho ancora tantissime da fare e spero saranno importanti. Per ora il primo brano “Il testamento dell’Astice”.. da lì non ho più smesso..
Hai sempre desiderato fare musica fin da bambino?
Da bambino ero innamorato di alcuni dischi e di alcune figure. Prima Gaber da infante sotto la doccia, poi De Gregori, poi mi vestivo da Rino e mi facevo regalare i Cd..
Cosa consigliare a chi desidera entrare nel mondo della musica?
Sto cercando la stessa risposta anche io. Per cui, se qualcuno lo dovesse sapere…
Per ulteriori info:
Sito: www.sergioandrei.it
Instagram: https://www.instagram.com/sergioandreivia/
YouTube: https://www.youtube.com/sergioandrei
Spotify: https://spoti.fi/3eYf1jT