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Source: Il Fatto Quotidiano
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Source: Libero Quotidiano
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Source: Il Giornale
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Source: Gazzetta.it
Intervista con Cazale
- Dettagli
- Published on Lunedì, 28 Settembre 2020 09:20
- Scritto da Andrea Turetta
- Visite: 752
Charlie out Cazale, cantante dei Frigidaire Tango e dei Vindicators ma anche produttore (Alice in Sexland, Da's Hirth, Scary Melodies, Bloko Maranhao) e fondatore dell'etichetta Casal Gajardo Records registra nel 2002 una serie di brani elettronici sperimentali (pubblicati da poco online sotto lo pseudonimo di Don Carlito Cazale). Nel 2019 inizia una raffinazione di una parte del materiale registrato che mescola elettronica e cantautorato con suoni atipici che arrivano fino alla più moderna trap.
Quando avete iniziato a fare musica?
Nel 1977 formai la mia punk band, The Outkids che diventarono i Frigidaire Tango nel 1980.
Con quali artisti siete cresciuti?
La nostra generazione cresceva con gli echi degli anni sessanta (Beatles e Stones in primis) ma la formazione musicale consapevole avvenne attraverso il progressive rock (Pink Floyd, Genesis, King Crimson) la west coast (Crosby, Stills, Nash e soprattutto Neil Young) Il Glam (Bowie, Lou Reed e i Roxy Music), generi che di fatto erano il mainstram dell'epoca prima di farci folgorare dall'avvento del Krautrock ( Neu, Can, Faust ecc.).
Poi, in piena adolescenza, arrivò il Punk a resettare la scena dando corso a un nuovo risorgimento musicale chiamato New Wave che cavalcammo felicemente per almeno un lustro in contemporanea con i nostri eroi, Devo, Talking Heads, Wire, Joy Division, Cure, Stranglers, Ultravox, Magazine ...e potrei continuare a lungo.
Come nasce la vostra musica?
Loop Life nasce dalla curiosità di assemblare stili e generi diversi senza nessun limite nell'uso degli strumenti in parte elettronici e in parte acustici, dando comunque ai brani una forma canzone.
Quali sono le vostre fonti d’ispirazione?
In questo caso il segreto è non averne o perlomeno comprenderle tutte, unico modo per provare a ricavarne qualcosa che sia possibilmente indefinibile.
Di cosa parla la vostra nuova avventura musicale?
I testi hanno un taglio poetico che nasconde in realtà una sottile disputa polemica nei confronti dell'asservimento al potere dell'intera umanità.
Quali sono i generi in cui spaziate nella vostra produzione?
Ho cercato di raccogliere gli elementi che preferisco di vari generi, le strutture sono vicine alla canzoni rock ma poi vengono contaminate da ritmiche più vicine alla tanto vituperata Trap, bassi profondi costellati da suoni minimali che poi, nel mio caso, molte volte si concludono in tipiche ballate folk.
Il genere è un insieme di generi.
Cosa ne pensate dei social e del web in generale come mezzo per farsi conoscere?
E' una scelta obbligata. Da una parte, potendo fare confronti con il passato vista la mia non più tenera età, aver la possibilità di farsi ascoltare autonomamente da tutto il pianeta è una conquista epocale ma grazie a questo l'offerta è aumentata a dismisura rischiando di far piombare di nuovo nell'oscurità chi non sa come muoversi nel web per rendersi visibile.
Cosa non deve mai mancare in un brano che ascoltate e in uno che scrivete?
La musica è un arte e in quanto tale trasporta sentimenti che se sono autentici arrivano all'ascoltatore come qualcosa di più della musica stessa quindi credo che l'elemento fondamentale sia la verità.