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Source: Il Fatto Quotidiano
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Source: Gazzetta.it
Intervista con Antonella Bucci
- Dettagli
- Published on Venerdì, 07 Agosto 2020 15:32
- Scritto da Andrea Turetta
- Visite: 1703
Da venerdì 7 agosto in rotazione radiofonica e disponibile sulle piattaforme digitali “L’ESTATE VUOLE NOI” (OndeRadioRecord) il nuovo singolo di ANTONELLA BUCCI, scritto da Remo Elia e Luca Sala. Il brano nasce dalla voglia di lanciare un inno all'amore e alla vita. Antonella Bucci cantante, autrice, attrice e insegnante abilitata VOICECRAFT EVT, di origine abruzzese, nasce ad Hausham, una cittadina a pochi chilometri da Monaco di Baviera, dove vive fino ai 10 anni. È alle scuole medie, quando interpreta il difficile ruolo di Maria Maddalena in Jesus Christ Superstar, il suo esordio sul palcoscenico. Qualche anno dopo, nel 1988 vince il concorso di Voci Nuove di Castrocaro con una canzone di cui lei stessa è autrice: “C’è un motivo in più”. A dicembre del 1989 arriva il primo contratto discografico, con la DDD, la stessa etichetta per cui incide Eros Ramazzotti, ed è proprio Eros ad intuire il talento di Antonella e a volerla con lui nel duetto di “Amarti è l’immenso per me”. Tra le altre cose, nella primavera del 1992 esce il suo primo singolo: “Le ragazze crescono” e nel 1993 partecipa al Festival di Sanremo con “Il mare delle nuvole” scritta per lei da Eros Ramazzotti con Adelio Cogliati. Nel 1994 partecipa alla manifestazione canora il Cantagiro piazzandosi al terzo posto. Nel 1995 scritturata dalla RAI, partecipa a 36 puntate di "Domenica in" interpretando i più grandi successi della musica internazionale. Nella primavera del 2019 esce "La pace ha futuro" il brano per la pace con l'Associazione Lions. Nel dicembre 2019 esce l’ E.P. “the game of life” dove Antonella Bucci è testimonial dell’associazione internazionale nata negli Stati Uniti PARENT PROJECT. Attualmente si sta occupando di artisti emergenti insieme a Mauro Mengali con il quale ha fondato l'etichetta OndeRadioRecord. Ecco l’intervista gentilmente rilasciata da questa versatile artista…
E’ stata laboriosa la lavorazione del tuo nuovo singolo, “L’Estate vuole noi”?
Tantissimo! Ma non ho sentito la fatica! Questo singolo e tutto quello che verrà, nascono da una piena collaborazione di tutti. Sono persone che ho incontrato, che ho conosciuto e che mi hanno fatto innamorare artisticamente. Le difficoltà erano all’ordine del giorno ma condivise da tutti diventavano percorribili. Le persone che sono entrate nel team di lavoro non sono mai state imposte da qualcuno. Sono amici con i quali ho condiviso un percorso. L'etichetta OndeRadioRecord è una vanity label e di conseguenza parte da me e dal mio produttore artistico che sa perfettamente come si interagisce con l’artista di turno. Direi che la lavorazione è stata laboriosa e complicata ma felice e per questo motivo, facile.
Foto di Luigi Parisi
Il brano vuole essere un inno alla vita e all’amore… Due cose importanti, specie dopo aver vissuto il lockdown e vari problemi legati al Covid?
Cercavo una canzone che esprimesse tutta me stessa ma con parole semplici, quando ho ascoltato la frase del ritornello “l’estate vuole noi” che dà il titolo al brano, ho sentito che potevo dire tanto con la semplicità, potevo andare in profondità con la mia voglia di ripartire, e l’estate si è trasformata in amore, voglia di vita, voglia di stare insieme e di comunicare. Ho sentito che potevo ricambiare tutti quelli che mi hanno amato fino ad oggi e che non mi hanno mai abbandonato… è stato un momento bellissimo che ho condiviso con il mio produttore artistico e con gli autori. Scrivo da tanti anni ma ho avuto una sensazione di rinascita con questo brano, dopo la drammatica e forzata solitudine, alleviata in parte dalla comunicazione online. Le mie canzoni potevano arrivare in un secondo momento e ho scelto così la bellezza di respirare il mare con l’estate che ci chiama e ci porta fuori dalle mura che ci proteggono ma che ci imprigionano.
Com’è stato l’incontro con Remo Elia e Luca Sala, autori del pezzo?
Con Remo siamo amici e abbiamo passato molte giornate insieme in studio e con la sua famiglia. Con Luca abbiamo avuto un incontro virtuale in videochiamata dove ho avvertito empatia e una grande voglia di raggiungere lo stesso obiettivo che va al di la del successo mediatico ma parte dalla mia realizzazione come cantante che ha bisogno di esprimere quello che sono oggi come se il passato fosse solo un bel ricordo e i momenti bui, invisibili.
Foto di Luigi Parisi
Cosa ti ha fatto decidere di interpretare questo brano?
La solarità e la felicità nel cantarlo anche se venivo da un intervento chirurgico e da una terapia a base di antibiotici. Sentivo di non scimmiottare qualcuno o qualcosa e avevo la certezza di essere veramente me stessa.
Venendo alle tue esperienze musicali, importante è stata la tua vittoria alle Voci Nuove di Castrocaro con una canzone di cui eri autrice: “C’è un motivo in più”. Immagino sia stata l’occasione per darti energia e fiducia in quel che stavi facendo…
Sicuramente! Per me che ero un’adolescente che non si poteva permettere lezioni di canto, è stato un momento di svolta. La cosa incredibile è che le mie lezioni da autodidatta erano cantare un album intero di Whitney Houston insieme a lei (i miei vicini se lo ricordano ancora) e poi trovarmi a cantare una canzone che Eros Ramazzotti aveva proposto proprio a Whitney stessa con la mia voce nel provino: “Amarti è l’immenso per me”. Aznavour è stato determinante dopo la collaborazione del contest “per te Armenia” chiedendo esplicitamente ai discografici e a Roberto Galanti di produrmi senza esitazioni. Grazie a lui è nato il duetto con Eros che a distanza di anni ha determinato molte scelte artistiche. Il rispetto e l’amore per se stessi fa muovere tutto, non sono le occasioni, che spesso rivelano compromessi e incertezze.
Per l’appunto, molti ricordano il tuo duetto con Eros Ramazzotti in “Amarti è l’immenso per me”. Un pezzo cui sei sempre molto legata?
Una grande esperienza, forse più grande di me all’epoca, che ancora oggi mi accompagna e mi insegna quanto sia importante sostenere un successo internazionale. Ancora oggi avverto la responsabilità nelle mie scelte artistiche.
Foto di Luigi Parisi
Hai avuto modo di partecipare al Festival di Sanremo con “Il mare delle nuvole”. Cosa rimane oggi di quell’esperienza?
In tanti mi hanno sostenuta e incoraggiata, da Pippo Baudo a Fiorello e anche tutta l’orchestra, ma in tanti mi hanno fatto passare l’inferno. Per me è stato un trauma che è sfociato in una partecipazione fissa a Domenica In che forse, come cantante, non avrei dovuto accettare, anche se li ho conosciuto belle persone come Mara e tanti altri.
Quanto è importante per un’ artista, poter contare sulla fiducia degli addetti ai lavori oltre che del pubblico?
La fiducia degli addetti ai lavori e soprattutto del mio team è fondamentale! L’umiltà di cui si parla tanto, è con le persone che lavorano con te e per te. Non è certo sul palco che traspare l’umiltà, al contrario, quando ti esibisci devi essere consapevole di quello che stai cantando e devi avere una grande forza interiore per poterlo comunicare totalmente. Non puoi essere umile, devi sentirti un leone! Devi essere credibile e per farlo hai bisogno di amore e stima di chi ti elegge come una sorta di leader. Le persone con le quali lavoro devono avvolgermi in un grande abbraccio! E lo hanno fatto, tutte persone che ho incontrato nel mio cammino e che sono entrate nella mia vita.
In linea di massima, come nasce una tua canzone?
Ci sono 1000 momenti, c’è la cosiddetta ispirazione e c’è anche la consapevolezza di staccarsi emotivamente da quello che stai creando per guardarlo da lontano … parto da una chitarra, da due accordi di pianoforte, da un bit e lascio che la mia voce improvvisi melodie e frasi da accogliere quando arriva un moto interiore, un’emozione. A volte riesco a registrarmi, altre volte mi dico che se il giorno dopo mi ricordo una melodia che ho creato, allora sono sicura che è mia e la metto da parte.
Comporre una canzone è una forte responsabilità?
Purtroppo si, dico purtroppo perché secondo me molti non si rendono conto che chi ti segue ti ama e certi amori possono diventare distruttivi. Chi si sente importante, chi si sente un guru, chi mette se stesso davanti a tutto e a tutti, chi non si rende conto che è un “mezzo” per comunicare bellezza e valori umani, sarebbe meglio andasse in terapia… (forse sto esagerando). Non ho interesse a sfoggiare il mio ego perché sento la responsabilità di comunicare, grazie alla musica, senza espedienti o strategie. Solo il pubblico decide se sono unica e insostituibile.
Il video del nuovo singolo, diretto da Luigi Parisi, è stato girato tra Reggio Calabria, Palmi, Chianalea, Scilla.
Qui il link al VIDEO https://youtu.be/4LNomyXRlgw
Ami maggiormente il lavoro di preparazione al disco oppure il portare le canzoni sui vari palchi durante i concerti?
Sono momenti completamente diversi. La preparazione è avvincente perché quando si attiva il processo creativo ci sentiamo migliori e sempre più vicini a qualcosa di inspiegabile e irrazionale come l’amore. Interpretare le canzoni sul palco e avvertire il pubblico dalla tua parte, diventa una conferma insostituibile dove il tuo mondo artistico è condiviso e dove molti si identificano nel tuo vissuto.
Musica è arte. In Italia pensi se ne sia consapevoli?
No! La musica in generale è arte, ma le canzoni, il pop sono diventate “ di maniera ” e nascono spesso da cantanti che fanno la cosiddetta gavetta sotto i riflettori, per questo il pubblico non sente più la canzone come un mondo da scoprire o come un riferimento da esperire… prima non era così, o meglio, prima non era solo così. Oggi esiste il bravo, carino, figo, anni fa c’era anche la possibilità di vivere pienamente il mondo musicale destinato a tutti.
Ti sei fatta un’idea di quale tipologia di pubblico ti segue?
Forse un pubblico trasversale. I giovani che non amano affidarsi alle mode del momento e che preferiscono gli originali alle “scimmiottature” o alle brutte copie di una cultura che non ci appartiene. Tutti quelli che mi seguivano negli anni 90” e che ora sono grandi e spero anche i ragazzi come mio figlio che non lo dice ma ascolta i miei provini nelle sue playlist. Forse una risposta alla trasgressione di oggi, potrebbe essere un ritorno alla nostra bellissima Italia. Un neoclassicismo con la consapevolezza del tempo, che ci protegga dalla globalizzazione che invece di includere, a volte esclude.
Per chiudere, c’è qualche suggerimento che ti sentiresti di dare a chi desidera seguire una carriera di tipo artistico-musicale?
Il consiglio da regalare, lo cerco nei giovani che produco in studio insieme a Mauro Mengàli per la OndeRadioRecord: la realizzazione e la formazione del proprio talento unite alla grande passione che giustifica e attenua tutte le fatiche.
Se mi accorgo che un giovane vuole apparire o vuole provarci come se giocasse ad una lotteria, non riesco ad essergli di aiuto. Il regista del videoclip Luigi Parisi, si è ustionato al sole per realizzare le riprese che vedeva lui stesso nella sua testa, la sua aiutante Cecilia Maesano è caduta sugli scogli pur di arrivare ad un risultato. Quando gli ostacoli diventano occasioni per rilanciare, significa che sei sulla strada giusta.
Per ulteriori info:
https://www.facebook.com/antonellabucciofficial/
https://twitter.com/antonellabucci
https://www.instagram.com/antonella_bucci/