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L'Ue minaccia sanzioni. Putin, l'Occidente sta attuando un suicidio energetico
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Sui pagamenti per le forniture di gas russo anche Eni ha deciso di adeguarsi all’incertezza normativa e all'ambiguità sull’applicazione delle[…]
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Volodymir Zelensky ha già vinto la sua guerra
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Source: Gazzetta.it
NATALE: COLDIRETTI, PER LA TAVOLA UNA SPESA DA 4,3 MILIARDI
- Dettagli
- Published on Mercoledì, 19 Dicembre 2012 14:51
- Scritto da Andrea Turetta
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Gli italiani spenderanno 4,3 miliardi per imbandire le tavole della feste di fine anno 2012, con gli alimentari e le bevande che sono l’unica voce di spesa che sostanzialmente tiene nel tempo della crisi. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti “Il Natale sulle tavole degli italiani”, sulla base dell'indagine “Xmas Survey 2012” di Deloitte dalla quale si evidenzia che i cibi rappresentano il 36 per cento delle spese di Natale. Non si rinuncia dunque a preparare pranzi e cenoni o a gratificare parenti e amici con gustosi omaggi utili ma - sottolinea la Coldiretti - si qualifica la spesa, con una netta preferenza di prodotti del territorio locali e Made in Italy. Si assiste - precisa la Coldiretti - a una fortissima attrazione verso la riscoperta del legame con i prodotti del territorio che si esprime sempre di più attraverso la preparazione delle ricette del passato che, nonostante i profondi cambiamenti negli stili di vita, rimangono fortemente radicate nella popolazione. Secondo l’indagine Coldiretti/Swg il 59 per cento degli italiani responsabili della preparazione dei pasti porterà in tavola prodotti Made in Italy, il 23 per cento addirittura locali o a chilometri zero e l’11 per cento prodotti biologici, mentre un 18 per cento guarderà alle offerte e al basso prezzo. Ben il 44 per cento degli italiani preferisce acquistare prodotti locali - e lo fa soprattutto perché ha un valore anche economico - e il 35 per cento dei cittadini è convinto che acquistando prodotti locali si crei ricchezza locale. “E’ un segnale importante di fiducia nella ripresa del Paese che va sostenuta anche nel momento di fare la spesa con l’acquisto di prodotti italiani”, ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini nel sottolineare che “si tratta di una responsabilità a sociale nei confronti del lavoro e dell’economia del proprio territorio che si diffonde tra i cittadini nel tempo della crisi”. Una tendenza che riguarda anche i regali. Quest’anno c’è la nuova frontiera della strenna natalizia innovativa per chiunque voglia differenziarsi regalando qualcosa di molto originale come la prima tisana di bambù Made in Italy, adattissima ai bambini perché con un forte potere di conciliazione del sonno o le diverse adozioni a distanza che prevedono la possibilità di allevare un maiale per assicurarsi salumi doc ma anche alberi da frutta per ricevere poi direttamente a casa gli squisiti frutti. E ancora - continua la Coldiretti - tra le idee innovative ci sono anche la weBox di Terranostra, un cofanetto regalo per trascorrere un weekend in agriturismo o semplicemente per mangiare cibi tipici del territorio ma - conclude la Coldirettti - a Natale 2012 c’è spazio anche per i regali solidali con prodotti tipici realizzati, curati e trasformati da persone diversamente abili.
NATALE: COLDIRETTI, SOTTO L’ALBERO 5,5 MLN DI CESTI GASTRONOMICI
I consigli per non cadere nell’inganno del finto tipico Made in Italy
Sono oltre 5,5 milioni gli italiani che sognano di trovare sotto l’albero il tradizionale cesto natalizio con i prodotti dell’enogastronomia, che cresce nei consensi e si afferma come il regalo meno riciclato nel tempo della crisi. E’ quanto emerge dalla presentazione dell’ analisi della Coldiretti/Swg “Il Natale sulle tavole degli italiani” nel corso della quale è stata allestita la piu’ vasta esposizione dei caratteristici cesti di prodotti tipici di Natale delle diverse regioni italiane per tutte le tasche. Tra i prodotti piu’ presenti nei cesti ci sono sicuramente – sottolinea la Coldiretti - lo spumante, il torrone, il pandoro o il panettone spesso artigianali, ma sono tornati prepotentemente il cotechino, lo zampone, le lenticchie e in generale tutti i prodotti tipici locali, cosiddetti a chilometri zero, dai salumi ai formaggi, dall’extravergine al vino, dal miele alle conserve, preparati direttamente nelle aziende agricole. I prezzi variano notevolmente: da una decina di euro per un cesto minimal a 30 euro per uno medio con lenticchie e legumi vari, vino, olio, salsicce secche, sottolio, marmellate e formaggio, sino a 118 euro per quello con specialità marchigiane, vino Verdicchio dei Castelli di Jesi doc, spumante Passerina doc, vino di visciola, liquor d’ulivo, confetture, miele, formaggio pecorino, pasta di farro, farro perlato, salame nostrano tipico, frutta sciroppata, passata di pomodoro bio e farina. “Si tratta di una occasione per conoscere meglio le specialità alimentari del proprio territorio che consente peraltro di ripetere l’acquisto anche al di fuori del periodo natalizio grazie alla vicinanza e all’identificazione delle realtà produttive coinvolte”, afferma il presidente della Coldiretti Sergio Marini nel sottolineare che “la tracciabilità dei prodotti con l’etichettatura è anche una garanzia per difendersi dalle truffe che si moltiplicano con l’arrivo delle feste”. I consigli della Coldiretti per quasi un italiano su tre (30 per cento) che aspetta l’ultima settimana per acquistare i regali di Natale sono quelli di verificare sempre l’etichetta dei prodotti alimentari nei casi in cui è obbligatorio renderla evidente sui banconi, come la frutta e verdura, ma anche nei casi in cui è meno evidente come l’extravergine, in cui spesso la provenienza delle olive è indicata in caratteri minuscoli nel retro della bottiglia. Per altri prodotti, in cui ancora non è obbligatorio indicare l’origine in etichetta, è piu’ facile spacciare per Made in Italy quello che non lo è; è dunque meglio preferire i prodotti a denominazione di origine riconosciuti dall’Unione Europea (Dop/Igp) o quelli presenti nell’elenco regionale dei prodotti tradizionali. Ad esempio, per le lenticchie, nell’elenco sono inserite quelle di S.Stefano di Sessanio (Abruzzo), Colfiorito (Umbria), Valle Agricola (Campania), Onano, Rascino e Ventotene (Lazio), Molisane (Molise), Villalba, Ustica e Pantelleria (Sicilia), mentre quelle di Castelluccio di Norcia sono Igp. La soluzione migliore resta comunque - ricorda la Coldiretti - quella di rivolgersi direttamente ai produttori agricoli nelle aziende, nelle botteghe o nei mercati di Campagna amica che si moltiplicano nelle città e nei luoghi turistici durante le feste, dove è possibile parlare direttamente con l’agricoltore e conoscere personalmente le caratteristiche dei prodotti e le tecniche utilizzate per ottenerli. L’Italia vanta numerosi primati nel campo dei prodotti di qualità. Nel nostro Paese si trova un terzo delle imprese biologiche europee a cui è destinato un quarto della superficie bio dell'Ue. L’agroalimentare Made in Italy - conclude la Coldiretti – può contare inoltre su 246 prodotti a denominazione o indicazione di origine protetta riconosciuti dall'Unione Europea (154 Dop e 92 Igp, senza considerare le 4.671 specialità tradizionali censite dalle regioni, mentre sono 517 i vini a denominazione di origine controllata (Doc), controllata e garantita (Docg) e a indicazione geografica tipica.
NATALE: COLDIRETTI, NEI MENU’ PIU’ LENTICCHIE (+14%) MENO ANANAS
Chiamate a portar fortuna contro la crisi nel piatto di 39 milioni di italiani
Sulle tavole degli italiani aumenta la presenza dei prodotti Made in Italy piu’ tradizionali dal cotechino (+8 per cento) alle lenticchie (+14 per cento), dalla frutta di stagione (+15 per cento) allo spumante (+20 per cento) mentre crollano le mode esterofile del passato pagate a caro prezzo come ciliegie, pesche fuori stagione o ananas (- 3 per cento), caviale (- 2 per cento) e champagne (-1 per cento) E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti/Swg “Il Natale sulle tavole degli italiani” dalla quale si evidenza un profondo cambiamento sulle tavole delle feste. Nel dettaglio - sottolinea la Coldiretti - lo spumante si conferma come il prodotto immancabile delle feste e sarà bevuto da 44 milioni di italiani (87 per cento). Segue a ruota il panettone al quale non rinunceranno in 40 milioni (80 per cento) che vince sul pandoro (prescelto da 34 milioni, pari al 68 per cento). Registrano un vero boom - precisa la Coldiretti - le lenticchie che, in un momento di difficoltà, sono chiamate a portar fortuna nei piatti di 39 milioni di italiani (il 78 per cento) insieme al cotechino o allo zampone (31 milioni pari al 62 per cento). La frutta locale - continua la Coldiretti - vince per quasi 39 milioni di italiani (77 per cento) su quella esotica o fuori stagione che quest’anno assaggeranno solo in 13,6 milioni (27 per cento). Si abbandonano infatti le mode esterofile del passato con solo 3,5 milioni di italiani (7 per cento) che si permetteranno le ostriche, 2,5 milioni (5 per cento) il caviale e in 6,5 milioni (13 per cento) stapperanno lo champagne. “Il Made in italy alimentare è apprezzato in tutto il mondo dove le nostre esportazioni nel 2012 hanno raggiunto il valore record di 31 miliardi di euro (+ 5 per cento)”, ha reso noto il presidente della Coldiretti Sergio Marini nel sottolineare che “è importante che gli italiani riconoscano sempre di piu’ il valore aggiunto della produzione nazionale che è leader in qualità, sicurezza e sostenibilità ambientale”. La tendenza a privilegiare un menu piu’ nostrano favorisce gli acquisti nei mercatini dove durante le feste sono frequentati da ben 23 milioni di italiani anche alla ricerca nel 34 per cento dei casi - precisa la Coldiretti - dei prodotti tipici dell’enogastronomia. La rete dei mercati e dei punti vendita degli agricoltori di Campagna Amica comprende 4.739 aziende agricole, 877 agriturismi, 1.105 mercati, 178 botteghe ai quali si aggiungono 131 ristoranti per un totale di quasi settemila punti vendita. E per il 30 per cento di italiani che dichiara che effettuerà acquisti tramite internet non mancano le iniziative di solidarietà come la possibilità offerta dalla Coldiretti attraverso il Consorzio dei produttori di Campagna Amica di acquistare in tutta Italia direttamente dai produttori alcune delle migliori specialità che hanno reso la Toscana celebre in tutto il mondo, per aiutare i produttori colpiti dall'alluvione. Su www.coldiretti.it e possibile ordinare i cesti della solidarietà sia telefonicamente allo 06/4682371-503 sia tramite mail all'indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.
NATALE: COLDIRETTI, OLTRE 3 ORE AI FORNELLI PER PRANZO IN FAMIGLIA
Per ben il 40 per cento delle famiglie italiane la preparazione del pranzo di Natale 2012 richiede oltre tre ore di lavoro ai fornelli. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti/Swg “Il Natale sulle tavole degli italiani” dalla quale si evidenza peraltro che in una famiglia su quattro si impiegano fra tre e cinque ore e nel 12 per cento delle famiglie si arriva addirittura a superare le cinque ore. Una attenzione alla tavola piu’ importante dell’anno giustificata dal fatto che il 92 per cento degli italiani trascorrerà il Natale 2012 in casa propria o in quella di parenti e amici. Appena il 3 per cento degli italiani – precisa la Coldiretti - andrà al ristorante o in trattoria mentre l’un per cento si recherà in uno dei ventimila agriturismi italiani dove piu’ facilmente è possibile riscoprire i piatti della tradizione natalizia. Il Natale è infatti molto spesso l’occasione per tornare a gustare i piatti del ricordo dai tortellini in brodo dell’Emilia Romagna al cappone in Lombardia, ma anche u piccilatiedd in Basilicata, il panpepato in Umbria, la pizza di Franz nel Molise, lu rintrocilio in Abruzzo, le pabassinas con sa sapa in Sardegna, la carbonata con polenta in Valle D'Aosta, il pangiallo nel Lazio, le carteddate in Puglia, i canederli in Trentino, la brovada e muset con polenta in Friuli, i quazunìelli in Calabria, il pandolce in Liguria, la pizza de Nata' nelle Marche, i buccellati in Sicilia, il brodo di cappone in tazza in Toscana o l'insalata di rinforzo in Campania. Piatti che - conclude la Coldiretti - richiedono tempo ed esperienza spesso tramandata da generazione in generazione.
NATALE: COLDIRETTI, NIENTE AVANZI IN UNA 1 TAVOLA SU 5
In piu’ di una tavola di Natale su cinque (21 per cento) non avanzerà proprio niente con gli italiani impegnati a contenere gli sprechi per effetto della crisi. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti/Swg “Il Natale sulle tavole degli italiani” dalla quale si evidenza peraltro che in un altro 54 per cento delle famiglie italiane la quantità di cibo avanzata sarà comunque ridotta o modesta. “La tendenza a ridurre gli sprechi da parte degli italiani è forse l’unica notizia positiva della crisi in una situazione in cui in Italia sono aumentate del 9 per cento le persone costrette a ricevere cibo o pasti gratuiti in mensa o nelle proprie case”, ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini. Gli italiani indigenti che hanno ricevuto pacchi alimentari o pasti gratuiti attraverso i canali no profit che distribuiscono le eccedenze alimentari hanno raggiunto - sottolinea la Coldiretti - quasi quota 3,7 milioni, il massimo dell’ultimo triennio, secondo la relazione sul ‘Piano di distribuzione degli alimenti agli indigenti 2012’, realizzata dall’Agea, mentre nel contempo a causa degli sprechi dal campo alla tavola è stato perso in Italia cibo per oltre dieci milioni di tonnellate che - sottolinea la Coldiretti - equivale ad un valore annuale di ben 37 miliardi di euro. L’attenzione alla riduzione degli sprechi sulle tavole natalizie si manifesta, secondo l’indagine Coldiretti/Swg, con una spesa piu’ oculata nel 34 per cento dei casi, ma nella maggioranza del 62 per cento utilizzando quello che avanza nei giorni successivi magari combinando altre ricette. Polpette o polpettoni a base di carne o tartare di pesce sono una ottima soluzione per recuperare il cibo del giorno prima, ma anche le frittate possono dare - continua la Coldiretti - un gusto nuovo ai piatti di verdura o di pasta, senza dimenticare la ratatouille. La frutta secca in piu' può essere facilmente caramellata per diventare un ottimo “torrone” mentre con quella fresca si ottengono pasticciate, marmellate o macedonie. E per dare un nuovo sapore ai dolci piu' tradizionali, come il pandoro o il panettone, si ricorre spesso alla farcitura con creme. Recuperare il cibo è una scelta che - conclude la Coldiretti - fa bene all'economia e all'ambiente con una minore produzione di rifiuti in un momento come le festività di Natale in cui peraltro c'è una maggiore disponibilità di tempo libero e sono in molti a cogliere l'occasione per dedicare un po' piu' di tempo ai fornelli.
Nelle foto: l’esposizione dei caratteristici cesti di prodotti tipici di Natale delle diverse regioni italiane per tutte le tasche presentati a Palazzo Rospigliosi; il presidente della Coldiretti Sergio Marini con un cesto di Natale
www.coldiretti.it