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MALTEMPO: COLDIRETTI, AL NORD PRIMAVERA PIU’ PIOVOSA DA 75 ANNI
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- Published on Lunedì, 10 Giugno 2013 10:22
- Scritto da Andrea Turetta
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Da oltre 75 anni non era mai caduta così tanta acqua al nord in primavera che ha fatto registrare un livello di precipitazioni superiore del 50 per cento rispetto alla media del periodo, con punte di oltre il 100 per cento in alcune zone del nord est, che hanno sconvolto l’andamento delle coltivazioni. E’ quanto afferma la Coldiretti sulla base delle rilevazioni Isac Cnr che, a livello nazionale, evidenziano una anomalia di +20 per cento nelle precipitazioni e di + 0,66 gradi nelle temperature rispetto alla media del periodo 1971-2000. L’andamento climatico anomalo ha devastato l’agricoltura del nord e centro Italia, ma messo anche a rischio la stabilità idrogeologica del territorio con perdite, danni e maggiori costi per un miliardo di euro. In decine di migliaia di aziende agricole è andato perduto il lavoro di un intero anno e non c’è raccolto che non sia compromesso, dal pomodoro al riso, dalle patate alla frutta, dalla soia al mais fino al fieno con gravi problemi per l’alimentazione degli animali. La più elevata frequenza di eventi estremi con sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense, neve fuori stagione e un maggiore rischio per gelate tardive sono alcuni degli effetti dei cambiamenti climatici che l’agricoltura – afferma la Coldiretti - deve affrontare. Con un contesto del genere, i terreni coltivati, grazie alla loro capacità di assorbimento, rappresentano un vero e proprio airbag naturale contro l’impatto dell’acqua. Purtroppo - conclude la Coldiretti - l’Italia ha perso negli ultimi venti anni 2,15 milioni di ettari di terra coltivata per effetto della cementificazione e dell’abbandono che ha tagliato del 15 per cento le campagne colpite da un modello di sviluppo sbagliato che ha costretto a chiudere 1,2 milioni di aziende agricole nello stesso arco di tempo.
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