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Onu: veto Usa sullo Stato Palestinese. Hamas: «Lotteremo ancora» Israele salvo per le ‘guerre stellari’ di Reagan
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Le notizie in diretta di giovedì 18 aprile sul conflitto tra Israele e Iran e sulla guerra tra Hamas e[…]
Source: Corriere.it - Homepage
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Telefonate moleste, non dite mai "sì": attenti allo sproofing, come ci truffano
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Salve-sono-Iani-la-chiamo-dall'Albania-per-proporle-una-super-offerta-sul-prezzo-dell' energia-posso-disturbarla? Peccato che di “super” ci sia solo la scocciatura perché o non è il momento buono o non[…]
Source: Libero Quotidiano
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Guerra in Israele, le notizie di oggi. Usa bloccano la Palestina all'Onu, l'ira dell'Anp
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L'Autorità Palestinese condanna gli Stati Uniti per aver posto il veto alla richiesta palestinese di diventare membro a pieno titolo[…]
Source: Repubblica.it
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G7, emergenza Patriot a Kiev Armi e prestiti dai fondi russi
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Drammatico appello di Kuleba. L’ipotesi di usare gli interessi sugli asset russi a garanzia di soldi all’UcrainaDrammatico appello di Kuleba.[…]
Source: Corriere.it - Homepage
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La candidatura di Ilaria Salis, un trucchetto di chi non ha idee che offende la politica
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Sì, candidiamo Ilaria Salis, o forse no, ma in realtà sì. Per tutta la giornata abbiamo sperato si trattasse di[…]
Source: Panorama
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PD: chi di scandalo accusa, da scandalo viene travolto
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Nelle città da sempre guidate dai Dem è un fiorire di inchieste giudiziarie, allarmi criminalità, abitanti infuriati per le scelte[…]
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Leo, lo scandalo è 2.0 "E voi che prezzo avete?"
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Leo, lo scandalo è 2.0 "E voi che prezzo avete?"L'attore romano torna al cinema con la commedia "Che vuoi che[…]
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Source: Gazzetta.it
Intervista con la giornalista e scrittrice Laura Avalle
- Dettagli
- Published on Giovedì, 29 Giugno 2017 16:13
- Scritto da Andrea Turetta
- Visite: 770
Laura Avalle è giornalista, direttore di importanti testate nazionali e scrittrice. Tra le sue pubblicazioni il fortunato romanzo Le altre me (2015). E’ disponibile il suon nuovo libro dal titolo “Vita, io ti aspetto”. Ecco cosa ci raccontato l’autrice, su questo e altro…
E’ uscito il tuo nuovo libro. Ce lo puoi brevemente presentare?
«Vita, io ti aspetto (sottotitolo: l’amore raccontato a una bambina che sta per nascere) è nato sotto forma di lettera aperta a mia figlia, quando era ancora nel mio grembo. Giorno dopo giorno le raccontavo la mia quotidianità, intanto che i mesi passavano e lei cresceva sempre di più. Le ho rivelato di come io e suo padre ci siamo conosciuti e innamorati, di quando abbiamo espresso il desiderio di avere un figlio, dei suoi nonni, per farle conoscere le sue radici, poi ho immaginato tutte le sue fasi di crescita: da neonata a bambina, da adolescente a giovane donna. Il fatto che abbia tutta una vita davanti, che sia come un libro bianco che aspetta di conoscere e trascrivere la sua storia mi emoziona enormemente. Così mi sono sentita in dovere, da mamma, di darle qualche piccolo consiglio, pur sapendo che non esistono guide che ci insegnano a vivere, perché la vita va vissuta. Tuttavia, se siamo persone per bene e rimaniamo fedeli a noi stesse, riusciremo meglio a cogliere il lato positivo delle cose e non il loro contrario. Perché la vita è sì meravigliosa, ma a volte può fare anche male. Come nelle fiabe: c’è Cappuccetto rosso, ma c’è anche il lupo. Il lieto fine sta a noi, ben sapendo che la felicità, prima ancora di essere un diritto è una scelta».
Ha richiesto molto tempo la sua preparazione?
«Trenta giorni. L’ho scritto all’ottavo mese di gravidanza, quando ero in maternità obbligatoria perché stare a casa senza fare niente non è da me. Quando le mie dita hanno toccato la tastiera del computer non mi sono più fermata. Come se non avessero aspettato altro per tutte quelle settimane».
L’idea di base, da cosa è partita?
«Dalla scritta “incinta” sul test di gravidanza. Scoprendomi improvvisamente collegata a mia figlia, fisicamente e mentalmente, è nato tutto in maniera naturale e non premeditata, aspettavo solo di dargli forma quando ne avrei avuto il tempo».
La passione per la scrittura ed il giornalismo è nata fin da bambina o si è sviluppata più in là negli anni?
«In prima elementare, quando ho imparato a leggere e a scrivere. Ho capito subito che da grande avrei fatto quello nella vita».
Ci sono tanti scrittori che ti piacciono e che in qualche maniera hanno dato una mano a ricercare un tuo stile?
«Ti confesso una cosa: ho una pessima memoria, ma in compenso imparo in fretta. Leggo di tutto, ma poi dimentico il nome degli autori, fatta eccezione dei grandi classici. Per cui sì, sono in debito di riconoscenza verso tutte quelle persone, scrittori e no, che mi hanno regalato le loro emozioni. Ecco, a mia volta io cerco di trasmetterle agli altri con la mia scrittura».
Un buon autore non deve mancare credo, di fare delle ricerche accurate per poi proporre delle storie credibili… vale anche per te?
«Sì assolutamente. E’ stato così, per esempio, con “Le altre me” (La Lepre Edizioni, 2015), storia di un amore malato e borderline. La mia professione di giornalista e di direttore di Vero Salute, mensile di salute e benessere, mi ha aiutata a raccogliere molte testimonianze e a condurre un’inchiesta sul tema».
Da quando hai fatto i tuoi primi lavori ad oggi, come trovi sia evoluto il tuo stile?
«Forse sono più semplice e diretta, almeno è quello che mi fanno notare i miei lettori. Prima calcavo la mano con un virtuosismo stilistico che poi mi sono lasciata alle spalle».
Oggi, a fare un mestiere come quello dello scrittore, ci si guadagna qualcosa o è più un discorso di passione e gratificazione personale, slegate dal lato economico?
«La verità? Non ci ho mai guadagnato un soldo, ma non ne ho neanche mai spesi. E non è così scontato, perché ci sono passioni che costano e tanto. Il fatto è che non so stare senza scrivere. E’ vero: costa fatica e tempo (e io di tempo libero ne ho sempre meno), ma la soddisfazione di poter dare voce alle emozioni, mie o altrui, è impagabile. Certo, mi piacerebbe un giorno poter vivere di questo, ma non ho fretta: ogni cosa a suo tempo. Intanto faccio quello che mi piace e che mi dà soddisfazione ed è un grandissimo privilegio».
Ad un giovane che intenda intraprendere la tua professione, cosa consiglieresti?
«Un giornalista dovrebbe sempre mantenere viva la sua curiosità e questo vale per tutti: giovani e meno. A chi sogna di fare questa professione sento di consigliare di non arrendersi alle prime difficoltà. Continuate a investire su voi stessi e andate avanti perché il merito, prima o poi, viene sempre riconosciuto».
La tua professione può essere, in un certo senso, ancora definita “artigianale”, o ci sono oggi tecniche e mezzi moderni che hanno cambiato il modo di lavorare al tutto?
«Le informazioni oggi ci arrivano in tempo reale grazie a Internet e ai social, dove chiunque abbia un cellulare di ultima generazione può trasformarsi in reporter. Questi mezzi hanno messo in discussione la nostra professione e lo stanno ancora facendo, perché il progresso va avanti e non si ferma. Ma la differenza, per fortuna, la fanno sempre le persone».
Il lettore di oggi ed il lettore di ieri. Due figure molto diverse?
«Il lettore di oggi spesso si ferma ai titoli e ai sommari delle notizie che legge sul proprio telefonino, che di solito sono scritti per stupire e questo è pericoloso perché, a volte, non rispecchiano il contenuto vero e proprio dell’articolo, con il risultato di farsi un’opinione errata sui fatti. Il lettore di ieri, invece, ovvero colui che compra i giornali, non dovrebbe correre questo pericolo perché la carta si legge più volentieri e questo è un dato di fatto che è stato dimostrato anche con i libri tradizionali, a dispetto degli ebook».
Creatività e libertà espressiva, sono due cose che dovrebbero sempre andare di pari passo?
«Bella domanda. Nel campo dei libri, finché si è dei cani sciolti, come nel mio caso, il problema non si pone. Un domani che scrivessi sotto contratto chi può dirlo?».
Quali sono i nuovi progetti che stai portando avanti e vedranno la luce prossimamente?
«Mi piacerebbe, l’anno prossimo, festeggiare i miei quarant’anni con un libro di poesie. Sarebbe la mia seconda raccolta di versi, dopo “Gli ultrasuoni del cuore” (GDS Edizioni), pubblicato nel 2011. Poi nel cassetto ho una bella idea per un nuovo romanzo… staremo a vedere».
Si ringrazia per la cortese collaborazione Laura Gorini