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L. R. VICENZA: ORA AL “MOCCAGATTA” CON… LE MANI, LA TESTA, IL CULO. E CIAO-CIAO!
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- Published on Domenica, 01 Maggio 2022 11:32
- Scritto da Andrea Turetta
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Alzi la mano chi, dopo la sconfitta interna col Perugia, avrebbe pensato che la salvezza (o, meglio, lo spareggio salvezza) del Lanerossi Vicenza, sarebbe passata per l’ultima gara di “regular season” in programma (venerdì 6 maggio ore 20.30) al “Moccagatta” di Alessandria? Praticamente nessuno, se non i più assidui tifosi biancorossi o coloro che, per professione o per semplice… “razionalità-irrazionale” del calcio, facevano ancora i conti con la matematica e consuete varianti imprevedibili del mondo pallonaro.
Ci sono voluti ben 114 minuti di emozioni, di sofferenza prima, gioia incontenibile poi, per trovare collocazione per l’ultimo treno utile verso Alessandria. Fantastico il sinistro micidiale esploso dall’ottimo (sempre una spanna oltre la media della rosa berica) Ranocchia, anche se, va detto, questa volta la dea bendata ha visto giusto, dando al Lane quanto gli era stato tolto in altre occasioni… Ha rischiato grosso Nikita Contini, colpito da una bomba carta, subito dopo aver subito il goal di Strafezza (in coabitazione con De Maio e, soprattutto, Lukaku…) costretto alla corsa in Ospedale ma che, dopo le Tac specifiche (negative) ha subito un trauma barico con stordimento, con conseguente prescrizione di riposo per alcuni giorni. Ha rischiato molto il Lane che sullo 0-1 per gli ospiti ha visto ovviamente l’inferno. Poi il Var e l’arbitro Mariani, hanno reso “giustizia”, concedendo il penalty ai locali (conquistato ma mal eseguito da Meggiorini, ottimamente trasformato invece da Diaw nella ripetizione) che, sulla scia dell’entusiasmo (e “Menti”… polveriera) ancorché del recupero (esatto) da supplementari, hanno sfornato la perla di stagione, probabilmente decisiva.
Orbene, sia chiaro, con l’avvento di mister Baldini (esclusa la gara contro i grifoni che non poteva far testo) il Lanerossi sembra quantomeno aver trovato (difficile pensare ad una casualità) un minimo di dignità, una nuova “caratterizzazione”, tecnico-tattica certo ma, soprattutto, a livello mentale. Una nuova vis pugnandi. Ecco infatti l’imprescindibile successo di Como per 0-2 (reti di Brosco e Meggiorini) e, a seguire, il freschissimo quanto pirotecnico bis da tre punti colto in rimonta in casa, nientemeno che contro il capolista Lecce per 2-1. Sia ben chiaro, col successo sulla prima della classe (la cui promozione è solo rinviata all’ultima passerella col già retrocesso Pordenone) non s’è fatto ancora nulla, però qualcosa d’importante s’è fatto! Eccome!
Del resto, se dopo il match col Perugia già si pensava ad un maldestro quanto ormai scontato ritorno in Lega Pro, dopo il successo sui salentini, tutto può accadere. Ad Alessandria i biancorossi saranno chiamati ad una nuova “partita della vita”, nella quale avranno un solo risultato utile: vincere ad ogni costo, per poi capire con chi doversi confrontare nello spareggio playout, ossia se con il Cosenza (se vincerà contro il Cittadella, come da pronostico, ma non è detto…) o la stessa compagine grigia di mister Longo (qualora i calabresi non riuscissero a fare i tre punti nel “catino” di casa). Se si dovesse sfidare il Cosenza, il Lanerossi (messo peggio negli scontri diretti con i rossoblu) dovrebbe giocare la sfida di andata in casa, il ritorno in trasferta; qualora invece toccassero i piemontesi (biancorossi avanti nel doppio scontro) prima fuori, seconda in casa.
Quel che è certo, è che al “Moccagatta” sarà attivato certamente un maxi-esodo della tifoseria berica, pur se in numero assai ridotto rispetto alle tante richieste, perché la capienza dello stadio piemontese (6.000 posti circa) non è certamente di quelle “importanti” per un match simile, che varrà sicuramente un’intera stagione per entrambe le compagini a confronto. Certamente le dirette Tv e radio, mitigheranno gli animi dei tanti tifosi che non potranno accompagnare i propri beniamini direttamente se non a distanza.
Poco da aggiungere, perché come ha già detto mister Baldini nel pre-gara col Lecce, “queste sono gare che si preparano da sole, senza bisogno d’ulteriori stimoli”. L’augurio è che i berici possano ripetere (non è mai facile farlo, soprattutto in una stagione durante la quale non s’è mai riusciti a cogliere due successi di fila… e ora ne servono assolutamente tre!) gli ultimi venti minuti di gara mostrati contro i giallorossi, soprattutto a livello di carattere e determinazione di gruppo, senza cui non si raggiungerà decisamente l’obiettivo.
A questo punto, come cita un “tormentone” canoro del momento, ad Alessandria bisogna vincere: “con le mani, con il cuore, con la testa, con il culo…Ciao! Ciao!”. E che (buona) musica sia!
di Luca Turetta