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L.R. VICENZA V.: COL VENEZIA SI RIPARTE VERSO IL… PORTO SALVEZZA
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- Published on Lunedì, 25 Gennaio 2021 14:27
- Scritto da Andrea Turetta
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Pessima chiusura del girone d’andata per i biancorossi di Mimmo Di Carlo, che escono dal “Mapei Stadium” con un pesantissimo (al di là del risultato) 2-1 (a segno Zonta per i berici a tempo scaduto) ad opera della Reggiana. Partita da dimenticare in fretta (probabilmente la più anonima) quella proposta sabato scorso dal Lane, nella quale diventa assai problematico trovare un solo motivo di soddisfazione. Citare i soliti termini (grinta, determinazione, carattere, geometrie, cinismo, fame…) sarebbe solo enunciare parole vuote, prive di connotazione sostanziale, se rapportate al confronto in terra emiliana. C’è di che prendere atto e riflettere… Molto!
Classifica alla mano, il Lane si colloca al dodicesimo posto con 21 punti, frutto di 4 vittorie, 9 pareggi e 6 sconfitte, per un totale di reti 25 all’attivo e 27 al passivo. Ci si piazza a ben sette lunghezze dalla zona playoff ma, soprattutto, a sole tre dall’ardente fascia… rossa. Sicuramente il salto di categoria è stato pagato a prezzo non indifferente. Purtroppo tra Covid, infortuni, qualche squalifica (lasciamo perdere l’assenza di sostegno dagli spalti) e svista arbitrale (ma quella c’è per tutti) nonché esperienze singole di categoria, non sempre evidenziate, i numeri parlano chiaro. Purtroppo! Sia chiaro, nessuno alla vigilia del torneo pensava che la strada per i biancorossi dovesse rivelarsi in discesa, ben sapendo che raggiungere la salvezza sarebbe già stato traguardo da sottoscrivere in pieno. Quel che lascia però più di qualche preoccupazione, non è tanto la singola sconfitta bensì il modo con cui la si subisce. Se infatti sconfitte (peraltro “onorevoli”) contro Venezia, Spal, Cittadella e Lecce, ci possono stare, ben diverso è subirle da compagini “alla pari” come Entella e Reggiana. Alcuni pareggi poi, conseguiti sempre contro i pari livello (Pisa, Cosenza, Reggina) o la stessa vittoria soffertissima contro l’Ascoli, dicono che i biancorossi sanno destreggiarsi molto meglio quando affrontano compagini di rango (e che comandano il gioco, lasciando qualche spazio per le ripartenze) che non avversari della stessa “pasta” (o quasi) contro i quali diventa assolutamente decisivo saper guidare la partita, giocando uomo contro uomo in spazi strettissimi. Evidentemente ci sono dei limiti sostanziali, strutturali, se non pure caratteriali, che alla fine pesano sui confronti diretti. Per cui, che fare?
Ovviamente non tocca certo a chi scrive trovare le soluzioni (ci mancherebbe!); di certo, lo staff tecnico e societario, saprà trovare il miglior bandolo della matassa, non ne dubitiamo. Ad esempio, in pieno mercato invernale in corso (si chiuderà il 1° febbraio), si sta operando con oculatezza (e speriamo con… sostanza) da parte del d.s. Magalini con i vertici societari. Hanno finora trovato collocazione in casa altrui: Bizzotto (Monopoli), Scoppa (Cavese) e Guerra (Feralpisalò) mentre sono giunti i nuovi Agazzi (Livorno) e Valentini (prestito fino a giugno dal Padova). Altresì non si esclude si stia cercando anche un altro elemento (se non due) per dare maggior consistenza sia in avanti che negli altri reparti. Ma a parte i movimenti di mercato (su cui ci sarebbe sempre da discutere…) fondamentale per l’allegra brigata biancorossa, sarà di poter contare per davvero in toto, con piena condizione psico-fisica, sulle prestazioni dei vari infortunati di lungo (Nalini e Ierardi) corso od appena ristabilitisi (Pontisso, Vandeputte, Bruscagin, Longo) solo per fare qualche nome. Probabilmente infatti a Reggio s’è voluto rischiare un po’ troppo con il rientri di Pontisso, Vandeputte, Dalmonte e l’esordio dal primo minuto di Agazzi. Probabilmente c’era da far rifiatare qualcuno (Padella e Rigoni ad esempio) che però s’è notato avere il suo peso una volta in campo. Nel contempo, anche il mister Di Carlo, dovrà prendere atto che si prendono troppi goal da calcio piazzato e che, quindi, numeri e disposizioni tattiche a parte, bisognerà cercare qualche variante, ad esempio rispolverando la classica marcatura “a uomo” nei calci piazzati, tanto cara negli anni ’70 - ’80 e non solo… Ché è chiaro come per salvarsi sia fondamentale non prendere troppi goal, se poi si vuol fare qualcosa di più (che non si nega a nessuno!) allora si deve diventare assolutamente più spietati e cecchini sotto rete, a prescindere da chi sia il nominato là davanti!
Detto ciò, non ci sembra neppure il caso di farla troppo lunga. Ognuno saprà prendersi le proprie responsabilità per portare con successo la… nave in porto! E quale miglior “vascello” se non partire con la prossima sfida contro il… Forte Venezia di mister Zanetti, che già all’andata sgambettò di rigore i berici? Si giocherà (in anticipo venerdì alle ore 21 con diretta su Raisport) contro un avversario da playoff, con un Forte bomber di razza e un complesso non facilissimo da affrontare, se non si è al top della condizione psicofisico-atletica. Il Lane, come ha più volte sottolineato il tecnico berico, ha ancora margini di miglioramento e una volta recuperata la condizione di tutti i suoi interpreti, potrà dare molto di più, perché stiamo parlando di un “grande gruppo” senza il quale ogni sforzo risulterebbe vano. Diciamo pure che il girone d’andata è stato quello utile per ambientarsi, provare i moduli, gli uomini, capire le varie alchimie della categoria (non certo facile!); ora però è decisamente il momento di cambiare passo, innestare la marcia e non guardare più in faccia nessuno. Bisogna cercare di fare molti risultati in sequenza, trovare stabilità ed equilibri (non solo tattici) soprattutto trovare almeno quei 24/25 punti necessari per salvarsi. Dopodiché spazio alla fantasia e, se capiterà l’occasione, a sogni (per ora almeno) decisamente proibiti…
di Luca Turetta