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Trova un “cucciolo di riccio ferito” sul marciapiede e lo porta dal veterinario: “Curatelo”. Poi la scoperta choc: era un pon pon
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Source: Gazzetta.it
Intervista con LUISA CORNA, L’ARTE E LA PERSONALITA’ DI FARSI ASCOLTARE (E VEDERE)!
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- Published on Lunedì, 05 Agosto 2013 15:08
- Scritto da Andrea Turetta
- Visite: 2410
A condurre l’edizione 2013 di “Festival Show” non poteva che essere un personaggio della valenza artistica (ed umana) come Luisa Corna. Scelta che ci trova pienamente in sintonia con il trio dirigenziale-organizzativo di Radio Bella & Monella (Zanella, Baruzzo, Favero) sia perché ben volentieri siamo così tornati (rispetto a qualche sua “collega”…) ad una vera professionista del palcoscenico sia, non di meno (anzi!) per il fatto d’essersi confermata (a distanza di qualche anno dalla precedente intervista, realizzata sempre a Vicenza) essere una splendida interlocutrice, con cui è stato un vero piacere soffermarci nell’incontro seguitamente reso (tantoché solamente il richiamo dell’inizio serata, ce l’ha “rubata” qualche domanda prima del previsto; ma, sia chiaro, va benissimo lo stesso. Magari ci fosse con tutti gli artisti la stessa disponibilità!) che riteniamo possa trovare concordi pure i nostri lettori.
Non ci va di dilungarci con troppi preamboli o dati biografici dell’artista anche perché poi, in buona parte, verranno ripresi durante le diverse domande proposte (ma per chi volesse meglio soffermarsi sull’ampio “curriculum” professionale della Corna, può benissimo ricorrere all’aiuto del sito ufficiale dell’artista: www.luisacorna.it che ne ripercorre le tappe, passo-passo). Quel che invece a noi preme di meglio sottolineare è la grande poliedricità artistica di Luisa, la quale ha dimostrato di sapersi destreggiare con maestria eccelsa sia nell’ambito a lei più congeniale, il canto (ove si pone con voce potente quanto penetrante e “nera”, come poche) che in quelli cine-teatrale e televisivo ove, parimenti, sa destreggiarsi con notevole versatilità, disinvoltura nonché “sostanza”. Quella sostanza che abbiano recepito benissimo a livello professionale, certo, ancorché però, sotto l’aspetto strettamente personale, sfera nella quale l’artista di Palazzolo sull’Oglio, ha davvero mostrato, con naturalezza e senza alcuna forzatura, grandissima “sensibilità” umana unita a serena disponibilità, nemmeno sognandosi d’evitare l’intervista perché “troppo impegnata” (o, peggio… infastidita).
Ce ne fossero tante d’artiste e donne così, in grado di farsi ascoltare (e vedere) con umana lealtà e trasparenza! Per una volta, che bello poter avere a che fare con le… Corna!
Agl’inizi sei modella e testimonial pubblicitaria, vieni scoperta da Fabrizio Ferri. Indi, viaggi, scopri il mondo (America, Europa, Australia) non senza sacrifici e momenti di tensione interiore…
Mah, guarda, devo dire che la mia passione, comunque, è sempre stata legata alla musica. Poi, quando mi sono spostata per andare a studiare canto a Milano, al CPM Music Institute (o Centro Professione Musica, ndr) ho avuto occasione di fare qualche servizio fotografico perché comunque, vivevo a Milano e, quindi, ho dovuto iniziare a mantenermi da sola. Per cui ho portato sempre avanti queste due strade, parallelamente. Devo dire che, inizialmente, la moda m’ha offerto molto; cantavo nei locali la sera mentre, di giorno, lavoravo come modella. Poi, diciamo che essendo stata la mia passione predominante quella della musica, è uscita quella ed è andata…
Tornata in Italia hai modo di concederti, per l’appunto, alla tua vera passione (da piccola cantavi nel coro parrocchiale): il canto. Dopo Bravo e Tequila Band, sei corista di Bosè, giungi seconda a “Castrocaro ’92”, per poi saggiare nel 2002 il Festival di Sanremo con Fausto Leali; non disdegnando mai il passaggio tra diversi generi musicali…
Sì. Devo dire che, ovviamente, cantando come ti dicevo, nei locali (avevo un trio jazz, poi un quartetto blues) eppoi nelle piazze, ho cantato per anni e, quindi, bene o male, mi sono veramente “sperimentata” un po’ con tutti i generi musicali ed anche in televisione dove, credo, anche nei quattro anni di “Domenica In”, d’aver cantato con tantissimi artisti… Quindi, veramente sì, è bello, perché ho avuto la possibilità di sperimentare la mia voce un po’ su tutti i fronti, anche se penso che il mio genere sia, sicuramente, quello melodico nostro, pur se poi sono sempre cresciuta con la musica “soul” degli anni ’70; mi piace molto quel genere.
Riguardo a “Sanremo”, ritieni sia ancora quella “la vetrina” più attendibile, o non trovi stia sempre più divenendo un format televisivo ove la musica viene relegata nel retrobottega, lasciando il proscenio al suo eccessivo corollario?
Mah, io credo che il Festival di Sanremo, sia sempre un posto, un luogo straordinario, dove andare per proporre la propria musica. Ed oggigiorno, o esci da uno dei talents od, altrimenti, diventa molto difficile fare ascoltare la propria musica. Negli ultimi anni hanno sperimentato molto al Festival, no?!, sembrava anche che volessero cambiare, non proporre più dei talent, poi… Ma giustamente direi, Mengoni è una realtà importante, Noemi… A me sembra giusto che ci siano.
Certo, ma trovi giusto o meno, l’ormai automatico passaggio d’un giovane, fresco reduce da tali format, al palco sanremese?
Secondo me non dovrebbe essere autoamatico. Semplicemente nel momento in cui questi ragazzi escono dai talent, alcuni sono veramente bravi ed allora, se se lo meritano, perché no? E’giusto! Però, ecco, non dovrebbe essere un passaggio automatico credo… Anche se io ricordo, tanti anni fa, quando feci anche “Castrocaro” (nel 1992 Luisa partecipò col brano “Dove vanno a finire gli amori” e sia piazza al secondo posto, ndr), chi arrivava primo, andava automaticamente al Festival. Era proprio una regola. Però oggi i talents, sono talmente tanti, sarebbe un po’ difficile; no?
A testimoniare la tua “apertura” professionale, dopo gli studi di canto, recitazione e dizione, spazi tra tv, cinema, teatro, musical; versatilità propria d’un vero artista o semplicemente desiderio di mettersi in gioco?
(Breve sorriso di Luisa, che poi replica, ndr) “Ah, questa è difficile… Per quanto mi riguarda, significa mettermi in gioco ed avere la possibilità di fare tanta esperienza. Perché mi rendo conto che, a livello di spettacolo, qualunque esperienza tu faccia, comunque, ti porta ad una maturazione professionale. Ad esempio, quando ho iniziato a studiare teatro, in effetti, magari sembrava che non avesse niente a che vedere con il canto, in realtà impari moltissimo, perché impari a prenderti il centro del palco, impari a comunicare, a non lasciare mai gli spazi vuoti, quando devi parlare con la gente… ed io credo che quella sia una formazione straordinaria, perché io da piccola ero veramente timida e la scuola di teatro mi ha aiutato tantissimo. Fino veramente a, non dico a pochi anni fa però appena prima di iniziare a lavorare in tv, io salivo sul palco, cantavo, “buona sera” e scendevo. Invece il teatro è stato veramente formazione importante. Secondo me, potrebbe essere una formazione che tanti potrebbero fare, anche chi non fa un lavoro nell’ambito dello spettacolo, perché è una cosa che t’aiuta tantissimo a togliere le inibizioni”.
Diverse e notevoli le tue partecipazioni, nelle varie vesti, a programmi tv. Quale quello a cui rimani più legata ed il collega conduttore col quale meglio hai interagito?
Beh, rimango legata al Festival di Sanremo, che mi ha dato sicuramente molto, perché poi proprio da lì, anche in ambito televisivo, professionalmente, sono partite pure molte cose, nel senso che dal Festival in poi, la Rai mi ha dato diverse possibilità. Fausto (Leali, ovviamente) è la persona alla quale devo moltissimo questo cambio e poi ci sono tanti conduttori che stimo come Carlo Conti, che è sicuramente uno con il quale c’ho lavorato…
Tra le esperienze di teatro, cinema e musical, cosa ti va di sottolineare, collaborazioni comprese?
Un po’ tutti perché poi, come dicevo, alla fine ogni cosa ti dà. Ok, ho avuto la possibilità di fare questo film (“Al momento giusto”) con Giorgio Panariello la fiction (“Ho sposato uno sbirro”), che è durata tanti anni, il teatro (nella piece “Dell’Odissea” ove Luisa ricopre il ruolo di Maga Circe ed interpreta i canti delle sirene, ndr) con Giorgio Albertazzi, per esempio (che è stata un’altra esperienza meravigliosa), il musical (in “Pirates”, ndr)… Ed ogni volta per me è un mettersi in gioco, e lavorarci sodo.
Un paio di calendari (per “Capital” nel 2002 e “Panorama” nel 2003) all’attivo. Giusto per non farti mancare nulla…
Non manca il sorriso dell’interlocutrice che poi replica (ndr): “Sì, diciamo che era il periodo in cui erano molto di moda…”.
Sembrava un passaggio quasi obbligato…
Sì, nel momento in cui eri in un momento fortunato, la Bellucci lo faceva, qualcun altra pure, è capitato di farlo.
A livello canoro hai all’attivo due album (“Acqua futura” - 2006 e “Non si vive in silenzio” - 2010). A quando il terzo “figlio”?
Ci stiamo lavorando. Adesso è uscito il singolo, dal titolo “Tutto e niente” mentre per i particolari, è tutto “work in progress”…
Hai duettato con vari artisti; quale la performance d’incorniciare e quella mancante?
Breve riflessione di Luisa che poi non ha dubbi nella replica (ndr): “Fausto sicuramente che, come ti dicevo, m’ha dato tanto, ma ce ne sono molte altre… che poi sai, ognuno c’ha il proprio mondo. Ti dico, oltre che con gli italiani ho duettato anche con Dionne Warwick ed altri, però devo dire che con Dee Dee Bridgewater, m’è piaciuta anche umanamente, come persona. Mancanti, non te lo so dire perché, comunque, con tutti c’è stato un buon feeling, poi dipende dal pubblico come le recepisce, per me comunque è stato bello…”.
Intendevo dire, puntualizzando, quale potesse essere il duetto ancora da realizzare…
Ah! Ce ne sarebbero…! Per esempio Renato Zero ha scritto un pezzo (“L’ultima luna”, ndr) per me e con lui mi piacerebbe moltissimo.
Diverse le conduttrici di riferimento: Ventura, Marcuzzi, Clerici, Carlucci, D’Urso, Panicucci, De Filippi, D’Amico. Cosa dovrebbero invece “cogliere” loro, di Luisa?
Ampio sorriso di Luisa che poi replica (ndr): “Niente! Non hanno niente da dover cogliere di mio. Ognuna di loro poi ha un modo straordinario, inoltre io non sono neppure una conduttrice vera, pura, e non mi sento sicuramente al loro livello.
Prediligi scrivere poesie, fare sport, leggere, goderti la casa, stare con gli amici. C’è dell’altro nel tuo tempo libero o tra gli hobbies?
No, più o meno sono questi.
Un film, un libro, un programma tv, da consigliare…
Libri, mi piace moltissimo Bruce Chiatwin così come mi piacciono al pari, anche i minimalisti americani, poi ci sono anche i classici, quelli di sempre, a partire da Balzac; quelli li leggo sempre anzi, a volte, li rileggo pure. Eppoi io sono un’amante di Neruda, le sue poesie veramente continuo a leggerle e rileggerle, stanno sempre sul comodino. Quanto al film, m’è piaciuto moltissimo “Crash” mentre relativamente al programma tv che consiglio… A me piacciono molto quelli musicali, ovviamente, stavo pensando… ce n’era uno che a me piaceva moltissimo, che era “Taratatà”, che ultimamente non fanno più e poi, “Tale e quale”.
Anche perché di musica, ultimamente, ce n’è un po’ poca…
Se ne fa poca sì, ed a me, piace un po’ quella. Però devo dire che il programma di Carlo Conti “Tale e quale”, è stato bello sia vederlo che farlo.
Dopo le più o meno recenti scomparse di Michael Jackson, Amy Winehouse, Donna Summer, Robin Gibb, Dalla, Jannacci, Califano, Little Tony, non pensi che la musica sia un po’ più povera, sola e… stonata?
Sospirone di Luisa che poi risponde come segue (ndr): “Non so, penso che la musica, comunque, si rinnovi sempre, poi dipende da che parte va, ovviamente, dipende da qual è la strada intrapresa.
Se con “calciopoli e vallettopolli tutto va a puttanopoli”, con tanto di lealtà, sacrifici, meritocrazia e spirito decoubertiano, al seguito; in che modo se ne esce?
Ehhh… attraverso la meritocrazia! Bisogna puntare a quello, è necessario ri-tirare fuori veramente… Ma questo credo faccia parte di un concetto generale del Paese, dove bisognerebbe, non solo rimboccarsi le maniche, però veramente, credere ai principi “veri”. Tornare a quelli. Perché, purtroppo, un po’ ci si perde, ed è un vero peccato. Ma non parlo di me, vedo proprio quello che succede in giro ed a volte mi dispiace moltissimo. Poi sai, nella vita, può succedere che le cose non vadano come uno desidererebbe, tutto può capitare, però che procedano veramente nel verso sbagliato, anche per tante persone, non è giusto, soprattutto perché poi c’è qualcun altro che ne guadagna e non se lo merita.
“In un uomo cerco lealtà, onestà, schiettezza”; qualità evidentemente non riscontrate pienamente in Aldo Serena, Alex Britti, Valerio Foglia (tuoi principali fidanzati) se poi le storie non hanno avuto seguito?!
Nooo! No, certo, ho riscontrato in loro sicuramente queste doti poi sai, nei rapporti, le cose possono anche non funzionare; però nel momento in cui li ho incontrati, loro avevano sicuramente quelle caratteristiche (e continuano ad averle). Poi la vita a volte divide e, purtroppo (o per fortuna) magari capiterà qualcun altro, non lo so, capita.
Da un lato, “la meglio gioventù” (tattoo, piercing, lifting, i-phone, i-pad. hi-tech, griffe) dall’altro, “gioventù bruciata” (bullismo, alcolismo, balconing, omo-xenofobia, sassi dai cavalcavia, stupri, droga…). Esemplificazioni pessimistico-estreme o status d’un’umanità sempre più confusa ed infelice che stenta a ritrovarsi?
Mah, innanzitutto ci sono dei concetti che, secondo me, a volte, sono solamente di moda, come il piercing, ed altri come hai detto tu, che sono molto più “pesanti” da definire. Credo che un po’ tutte le generazioni, anche in passato, a parte magari sotto il periodo del dopo guerra (quando, sai, accadono delle catastrofi, di quel tipo, succede che la gente abbia voglia, in un certo qual senso, di rinascita) come “Gioventù bruciata”, voglio dire… nel passato, ma c’è sempre questa voglia, in un certo senso, di “autodistruzione”; e questa è una parte. Eppoi però c’è anche l’altro rovescio della medaglia, fortunatamente!
L’amore è: “Una cosa meravigliosa; eterno finché dura; il sentimento che fa girare il mondo”; le palle; un’utopia; o che altro?
Ampio sorriso di Luisa che poi non ha esitazioni (ndr): “Tutto! L’amore è tutto, è tutto! Com’è? …Una cosa meravigliosa, eterno finché dura, il sentimento che fa girare il mondo, le palle… Io spero che sia sempre il sentimento che fa girare il mondo cioè, ne sono convinta di questo. Sono una fiduciosa e positiva.
Unioni di fatto, adozioni conseguenti, gay comprese, genitorialità in età avanzata ed eutanasia. Dipendesse da te…
Parlando di genitori in età avanzata, sono scelte personali; l’eutanasia, secondo me, è un’altra scelta personale, finché la persona possa scegliere quale sia il suo cammino… Riguardo poi alle adozioni, com’è…? Sono temi importanti che metterli assieme non è facile…
Ripresa la domanda nello specifico, poi Luisa prosegue (ndr)
“Guarda io spero sempre nella coscienza personale delle persone, nel senso che è giusto che ognuno decida, in un certo qual senso per il proprio futuro e destino; ovviamente quando ci sono di mezzo altre persone, soprattutto i piccoli, eh, lì sono discorsi molto più delicati… Quindi non so, bisognerebbe valutare proprio caso per caso. Io per esempio, sono una single ed in una fase della vita mi sentirei anche di adottare una persona, di aiutare questa creatura…
Riguardo alle adozioni da parte delle coppie gay, che ne pensi?
Eh, dipende, perché io ho conosciuto dei miei amici in America, che hanno adottato, altri in Italia, che sono andati in America (hanno speso dei soldi) e vedo dei bimbi felicissimi. Poi invece ci sono persone che sarebbe meglio che i figli non ce li avessero proprio. Quindi generalizzare è molto difficile, credo che ci siano delle persone meravigliose, che possono dare molto ed altre che magari sono un po’ più aride…
Ormai si nota sempre più tra i due sessi (moda docet) andare verso un’identificazione non solo esteriore di tipo misto, quasi unisex, se non bisex. Certo l’identità sessuale (o di genere) non ha confini troppo netti (come palesato ipocritamente nel passato) ma non credi ora ci sia il rischio di perdersi in una sorta di confusione di ruoli e personalità?
Sì, sicuramente quello sì! Umberto Veronesi cos’ha detto? Che nel 2000 o 3000 (non ricordo) la gente sarebbe diventata tutta bisessuale. Probabilmente tutti, tendenzialmente, possiamo esserlo. Poi ti dirò, io credo più che altro nell’integrità, nella bellezza, nella consapevolezza della persona; tutto il resto, come le preferenze sessuali, per me sono scelte personali, individuali, poi sai…
Aiutare il prossimo più sfortunato, per un artista (ma non solo lui) dev’essere: motivo d’orgoglio, un piacere, un dovere, o semplicemente un passaggio obbligato, magari per sottolineare il proprio status-symbol?
Mah, credo che debba essere “un dovere” nel senso che facciamo comunque un lavoro straordinario dove, spesso, ci viene richiesto di aiutare gli altri.
Non è obbligatorio, però penso che sia un piacere-dovere”.
Proprio nell’anno della scomparsa di papà (2004), vieni coinvolta in un evento piuttosto imbarazzante, il paventato incontro (in realtà da te sempre negato) avuto con Bossi, proprio nella nottata in cui questi fu colto da malore. Possibile che da una partecipazione a Miss Padania, ne debba sortire una sorta di film a tinte forti?
Inizialmente Luisa mostra una leggera insofferenza alla domanda (non tanto perché abbia colpe specifiche, ma perché ormai gliel’avranno fatta troppe volte, poi replica tranquillamente, stando esattamente ai fatti, ndr): “La manifestazione era nel 2002, Bossi io non l’ho mai incontrato, quindi ti lascio immaginare… Non so da dove sia arrivato tutto il discorso… Nel 2004 qualcuno s’è “divertito”…
Detesti: ipocrisia, falsità, persone costruite, mancanza di principi, maleducazione mentre privilegi i rapporti umani, libertà ed indipendenza. Ti consideri “Una donna semplice e complessa”, concreta, tenace, permalosa e pignola. L’identikit torna?
Sì, direi che ci siamo. Poi sai, tutte le persone hanno tante sfumature ovviamente. In linea di massima, mi ci vedo.
Nella serie “Ho sposato uno sbirro” hai fatto la parte del pm (Lorenza Alfieri). Davvero ritieni che l’organo della Magistratura sia così malvagio e arbitrario come qualcuno afferma?
Non lo so, queste sono cose che vanno oltre il mio concetto, non saprei… Penso che si siano veramente dei disegni, per certi aspetti, anche se io spero invece che la legge sia uguale sempre per tutti.
Grillo, Celentano, Benigni, Crozza, Luttazzi, Guzzanti, Littizzetto, li vediamo spesso “costretti” a vestire i panni dei politici, con quest’ultimi a finire per rubare la scena “teatrale” ai primi. Che segnale è se i ruoli si capovolgono?
Mah diciamo che ultimamente la politica sembra un po’ alla portata di tutti; no? Nel senso che c’è talmente vicina che… Però ben venga, se qualcuno può fare qualcosa! Non mi sembra che i politici dimostrino tutti delle grandissime qualità. Non tutti perlomeno.
Come ti poni al cospetto della Fede? Chi è il tuo Dio? Come, dove, in chi Lo riconosci?
Beh, io mio Dio devo dire… Mi rendo conto che, comunque, quando prego in chiesa, sento qualcosa, mi ritrovo; e pregare mi dà molta serenità. Non so che tipo di Entità Egli sia, però avverto che c’è un qualcosa che m’ha aiutato anche in passato.
A proposito di “Non si vive in silenzio”, a chi o per che cosa un bel grido?
A tutti! Penso che tutti noi non dobbiamo stare in silenzio. In un momento come questo, non dover accettare tutto in maniera così passiva.
Potendo scegliere, meglio un giorno da leone od una vita da mediano, se non da… pecora?
Da pecora, beh, non vivono male manco le pecore… No, scherzo! Penso… no, perché sono tutte e tre delle vite che meritano d’essere vissute, pure da mediano… Anche le povere pecore sono straordinarie, hanno comunque il loro compito, in questo meccanismo della vita. Io penso “un giorno da leone”, nel senso di vivere con la consapevolezza di quello che si vuole veramente nella vita. Come dicevo prima, non vivere passivamente bensì vivere non rimanendo alla finestra, ma essendo protagonisti della vita.
Rendi almeno un valido motivo, agli “ultimi” di questo mondo, per cui valga ancora la pena di credere in questa vita, spesso incomprensibilmente avara con loro (ma non solo)…
Ma io penso, la gente. Ci sono tante persone che meritano di essere vissute.
Non avessi fatto parte dello star-system e potessi rinascere, chi o che cosa vorresti essere?
No, io vorrei essere semplicemente me stessa. Se avessi poi la possibilità (sai, si fa sempre presto dopo, no?) d’avere diciott’anni con l’esperienza di adesso…
Cosa ti manca ancora per sentirti pienamente realizzata, come artista e come donna?
Beh, ci sono tante cose… Tantissime! Perché la vita credo che sia davvero un viaggio ed un’esperienza straordinari, e credo che nella vita privata abbia ancora tantissime cose da fare, un figlio, una famiglia, ecc… E nel lavoro, altrettanto, se avrò la possibilità di farlo.
Per chiudere, s’abbassa il sipario, si spengono le luci, il pubblico sfolla. Cosa rimarrà di Luisa Corna?
Quella che sono io. Io non ho bisogno del sipario; ci sto bene quando devo lavorare, ma la mia vita vera è un’altra.
Non c’è dubbio, professionalità, sacrificio, trasparenza ed umiltà in primis, ecco la ricetta per potersi definire artisti assolutamente degni, come Luisa, nonché, valenti persone. Soprattutto!
Sito Ufficiale:
www.luisacorna.it
Pagina Ufficiale Facebook:
https://www.facebook.com/luisacornaofficial?fref=ts
di Luca Turetta (con la collaborazione di Andrea Turetta)
Si ringrazia per la cortese collaborazione tutto lo Staff del Festival Show. Per ulteriori aggiornamenti sul cast delle varie serate, fare riferimento al sito ufficiale della manifestazione canora: www.festivalshow.it