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Source: Gazzetta.it
Intervista con i Cocoon
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- Published on Sabato, 17 Marzo 2018 08:11
- Scritto da Andrea Turetta
- Visite: 667
Un progetto di chiara derivazione jazzistica che mescola influenza pop, rock a echi di musica elettronica. Si presenta così Still, Moving, primo disco dei Cocoon pubblicato dall'etichetta Emme Record Label. La band, nata nelle aule dell'Accademia Siena Jazz, è composta da Saverio Cacopardi alla batteria, Francesca Gaza, voce ed effetti, Alessandro Mazzieri al basso e Luca Sguera al pianoforte. Ecco l’intervista gentilmente rilasciata…
Come nasce il vostro gruppo?
[Alessandro] L’accademia Siena Jazz è stato il nostro punto di incontro. Nell’estate 2015, in occasione di una serie di concerti a Milano e Monaco abbiamo poi avuto l’opportunità di passare del tempo assieme, apprezzando l’intesa musicale e umana che si era subito creata fra di noi. Sebbene in quasi tre anni di attività il materiale musicale che abbiamo affrontato è stato estremamente variegato (dalla re-interpretazione di brani pop all’esecuzione di brani originali) è stato lo spirito creativo e di ricerca comune a tutti noi ad alimentare questo progetto.
Ha richiesto molto lavoro, la preparazione del vostro album “Still, moving”?
[A] “Still, moving” rappresenta una foto di una tappa importante della nostra evoluzione artistica. Dopo il nostro secondo tour in Germania nel luglio 2016, avevamo avuto spesso richieste di un album che ancora mancava, nonostante le composizioni che oggi si trovano sul disco erano già state eseguite ai concerti. Il settembre successivo siamo quindi andati in studio per produrre il nostro primo album che, come ogni lavoro discografico, ha richiesto molto lavoro e concentrazione sia nella fase di registrazione che di mix.
Siete riusciti ad inserire tutte le canzoni che vi proponevate o qualcosa è rimasto fuori?
[A] La selezione dei brani è stato un momento molto delicato della produzione; in Cocoon ognuno di noi propone delle composizioni che vengono poi rielaborate assieme al gruppo, sebbene in “Still, moving” la maggior parte dei brani siano opera di Francesca. Concretamente non avevamo dei limiti, abbiamo cercato di unire otto composizioni che potessero suonare organicamente.
Nelle vostre canzoni, nasce prima la musica o il testo?
[Francesca] Ciascuno di noi ha un modo molto diverso di approcciarsi alla scrittura musicale. I brani vengono scritti da ognuno singolarmente, mentre insieme lavoriamo intensamente sul loro arrangiamento, ed è questo a darci un'identità stilistica ben definita. La veste che diamo ai brani è frutto delle nostre quattro personalità messe assieme e in questo senso amiamo definirci “gruppo”, piuttosto che progetto di un singolo musicista. Molto spesso i brani nascono senza testo in quanto cerchiamo di slegarci dalla comune dinamica del quartetto in cui la voce è solista e la ritmica d'accompagnamento. Quando però il significato della parola è necessaria per definire l'intenzione del brano, decidiamo di unire la dimensione testuale a quella musicale.
Vi piacerebbe scrivere canzoni per altri artisti?
[F] Dato che non scriviamo insieme, dovrebbe rispondere ognuno singolarmente. A me personalmente piacerebbe molto scrivere canzoni per altri artisti, credo che sia molto stimolante comporre un brano per un'altra identità artistica della quale va rispettata la personalità esecutiva senza perdere di vista il proprio carattere compositivo.
Siete un gruppo che scrive parecchie canzoni o escono fuori con una certa difficoltà?
[F] Dipende molto dai periodi. Sicuramente sentiamo tutti una forte necessità di esprimerci con la scrittura, che è pertanto un elemento a cui nessuno di noi potrebbe rinunciare. Conoscendoci ormai molto bene sappiamo di avere una certa responsabilità stilistica riguardo al suono del brano, per cui quando componiamo pensiamo già se l'arrangiamento che gli potrà essere dato dal gruppo è adatto. Anche se per questo ci vuole del tempo fin'ora non ci è mai mancato materiale originale su cui lavorare, ma come in tutto si può sempre migliorare.
E’ stato complicato trovare chi credesse nella vostra musica?
[Saverio] Tutto sommato no, anzi siamo stati abbastanza fortunati da ottenere feedback positivi fin dall'inizio del nostro percorso e questo è stato un ottimo sprone per continuare a lavorare insieme e approfondire sempre più una nostra estetica personale.
Dal punto di vista “Live” avete trovato fino ad oggi dei buoni riscontri dal pubblico?
[S] La nostra esperienza live sia in Italia sia all'estero, in particolare in Germania e a Londra, ha ulteriormente contribuito a tale processo, grazie ai consensi ricevuti in queste occasioni.
Cosa vi piace e cosa meno dell’ambiente discografico?
[Luca] Dipende cosa si intende per ambiente discografico. In ogni caso ci piace pensare che il disco (fisico o meno) sia qualcosa che possa racchiudere un’idea artistica in una dimensione unica, e che il suo valore dovrebbe essere in ogni caso considerato, valorizzato e mai trattato come pura merce.
Quali sono le fonti d’ispirazione per la vostra musica?
[F] Sono tante: possono essere una poesia, un cambio di stagione, un sentimento forte, una storia che ci ha particolarmente colpito e alla quale vogliamo dare una voce musicale.
L’ispirazione arriva prevalentemente da emozioni forti?
[Luca] Si. E’ proprio quando i momenti di staticità della nostra vita sono interrotti da eventi che ci colpiscono e ci segnano (dall’innamoramento dantesco alla scoperta di un accordo mai sentito prima) che allora abbiamo la possibilità di veicolare questo nostro vissuto attraverso l’arte.
Quando si parla di musica è difficile proporre qualcosa di non già detto…?
[A] Sicuramente l’originalità è qualcosa che caratterizza questo progetto, ma non ci siamo mai forzati a proporre qualcosa di “non già detto”; ricercare idee non scontate, suoni nuovi e unici è stata una tendenza naturale del gruppo. La musica come in ogni forma d’arte è un mezzo con cui esprimiamo ciò che pensiamo e lo comunichiamo all’ascoltatore; essendo tutti esseri umani differenti è da un percorso di ricerca interiore e personale che emerge un prodotto artistico onesto (il più possibile) e quindi anche originale e unico.
Musica e letteratura, quali punti pensate possano avere in comune?
[Saverio] Musica e letteratura hanno sicuramente un legame molto stretto, come succede del resto anche con le arti figurative. Per noi Cocoon la letteratura è stata spesso fonte di ispirazione sia per la musica che per i testi. Un elemento che testimonia il nostro legame con la letteratura è anche il fatto che abbiamo deciso di inserire tra le note di copertina del nostro disco una poesia di Emily Dickinson.
Quali pensate possano essere le qualità che rendono la vostra musica unica e diversa da tante altre?
[S] per quanto in continua evoluzione, ci sono sicuramente degli elementi che contribuiscono a creare il nostro sound personale. Fra questi uno dei più evidenti in “Still, Moving” è l'utilizzo dell'elettronica, in particolare sulla voce e sul basso elettrico, che contrasta col piano e la batteria acustici. Altri elementi sono l'utilizzo di tempi non convenzionali, unitamente a melodie “catchy” di natura più vicina al pop e a elementi improvvisativi vicini al jazz contemporaneo.
A livello nazionale ed internazionale… stiamo uscendo dal periodo di crisi (o secondo alcuni, di profonda trasformazione) discografica o la strada da percorrere è ancora lunga?
[Luca] Sinceramente penso che il mercato discografico debba preservare l’unicità di questo prodotto culturale (il “disco”, intenso in senso più ampio del mero supporto) ma al contempo adattarsi ai cambiamenti della società, che comportano cambiamenti nei modi di fruizione della musica, per evitare che diventi un prodotto che piace a “pochi”. In questo senso l’utilizzo dell’intermultimedialità ma anche il ritorno a supporti più accattivanti, come ad esempio il vinile, sono buone vie utili a destare l’interesse di più persone.
Secondo voi, in Italia, ci sono molti giovani sottovalutati?
[S] E’ indubbio che nel panorama musicale e jazzistico italiano oggi ci sono molte proposte interessanti con musicisti giovani e talentuosi. In particolare negli ultimi anni le proposte di musica originale sono aumentate, non solo in quantità ma in qualità soprattutto. La voglia di fare e promuovere la propria musica da parte delle nuove generazioni di musicisti è sicuramente un trend positivo e in aumento.
Qual è il vostro rapporto con la tecnologia applicata alla musica?
[A] In Cocoon ogni strumento offerto dallo sviluppo delle nuove tecnologie rappresenta una nuova possibilità; voce e basso sono spesso processati e nelle ultime composizioni a cui stiamo lavorando, anche l’introduzione di Synth analogici ha contribuito ad un’evoluzione del nostro suono.
Per ulteriori info:
www.emmerecordlabel.it/