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Source: Repubblica.it
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Source: Gazzetta.it
Quando due acronimi sono identici è destino che si incontrino
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- Published on Lunedì, 23 Maggio 2016 15:13
- Scritto da Marcellino Vicari
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Cosa possono condividere un’azienda ospedaliera e un progetto didattico?
La risposta è arrivata nel corso dell’incontro avvenuto in aula magna dell’ITIS Rossi alla presenza del dott. Lucio Turra, presidente dell’IPAB, di Giovanni Carta, un giovane imprenditore, dei primi concorrenti delle mini Start Up e con il pubblico composto dalle classi terze del più antico Istituto tecnico fondato in Italia.
Molti sanno che l’IPAB si occupa di anziani, ma solo pochi sono al corrente che l’Ente si occupa di molti casi umani, troppo costosi da curare nelle strutture ospedaliere. Malati di Alzheimer, pazienti in stato vegetativo, soggetti afflitti da malattie mentali, sono alcuni degli utilizzatori dei servizi erogati dall’IPAB.
L’invito fatto dal dott. Turra è stato molto stimolante: sfruttando le mini Start Up, gli studenti delle prossime classi quarte potranno proporre le loro idee progettuali per migliorare la vita quotidiana di pazienti o operatori sanitari.
In caso di industrializzazione del prototipo, i margini di ricavo sono elevati, in virtù della potenziale riduzione dei costi che macchinari o soluzioni innovative portano con sé, con un conseguente interesse da parte del mercato.
L’appuntamento informativo, avvenuto il 21 maggio 2016 ha permesso agli studenti di capire i motivi per cui il comitato genitori ha ideato, organizzato, condiviso con la scuola, gestito e finanziato un progetto unico in Italia ossia le “mini Start Up”. Nessuna scuola né istituzione statale aveva mai dato credito ai ragazzi sulle loro personali iniziative, ma li aveva sempre coinvolti in progetti precostituiti.
La fiducia riposta nei concorrenti, ma soprattutto nell’entusiasmo, nella voglia di mettersi alla prova, nella possibilità di realizzare un sogno è stata abbondantemente ripagata dalla trasformazione subita da coloro che hanno risposto all’appello.
Marco Girardini, ora in quinta classe, ha visto nella prima edizione delle mini Start Up la chiave per aprire la porta del suo sogno: costruirsi una base per montare l’ottica necessaria a inseguire il moto delle stelle e la sua passione lo ha portato a essere un pioniere anche per aver seguito passo passo l’iter necessario per depositare la domanda di brevetto, grazie alla disponibilità dello Studio Bonini.
Michele Munaretto, anch’egli in quinta, ha invece colto l’offerta proposta da Junior Achievement, ideando un rivoluzionario antifurto per biciclette, denominato “Lock Around”. La sua idea però è stata anche presentata al comitato genitori che gli ha messo a disposizione l’esperienza e le conoscenze nate con le mini Start Up, consentendogli di presentare domanda di brevetto.
Nella foto, Michele Munaretto (il primo dei ragazzi dalla sinistra)
L’intuizione iniziale che ha voluto le mini Start Up come veicolo e palestra delle competenze trasversali tanto ricercate dalle aziende si è rivelata vincente. Infatti, se i requisiti per partecipare sono pochi (una scheda compilata per descrivere l’idea con una stima di spesa per la sua realizzazione), gli effetti sulla crescita educativa e personale degli studenti sono stati straordinari. Il comitato genitori ha voluto premiare chi ha formato gruppi di lavoro multifunzionali (lavoro di squadra), responsabilizzando l’ideatore a ricercare e motivare i collaboratori (leadership), invogliando i ragazzi a registrare con verbali, foto o video l’evoluzione del progetto (comunicazione efficace), sostenendoli nel dare loro fiducia quando la realtà della realizzazione si è più volte scontrata con la fattibilità teorica (problem solving).
Nell’immagine, il marchio di Lock Around
L’idea del comitato genitori è stata accolta all’interno delle iniziative organizzate dall’istituto Rossi per l’alternanza scuola lavoro. L’auspicio è che nell’edizione che partirà con il prossimo anno scolastico ci sia qualche studente che accolga l’invito del dott. Turra.
Mettere a frutto l’autoimprenditorialità per scopi sociali aggiungerebbe un ulteriore articolo nel già folto catalogo dei benefici indotti dalle mini Start Up.