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Brian Oakes - Jim Foley: Reporter dall’inferno
- Dettagli
- Published on Venerdì, 04 Agosto 2017 08:28
- Scritto da Andrea Turetta
- Visite: 308
Il Giorno del Ringraziamento del 2012, il giornalista Americano James “Jim” Foley viene rapito in Siria. Dopo due anni di prigionia, la sua esecuzione pubblica è ripresa in un terribile video che ha fatto il giro del mondo, rivelando così l’efferatezza dell’Isis. Film accurato e commovente, si è si è aggiudicato l’Audience Award al Sundance 2016 e vuole rendere omaggio ai reporter di guerra di tutto il mondo…
Questo documentario fa luce sulla pericolosa professione di reporter in zone di guerra. Eppure, Jim Foley è l’esempio di come, anche per pochi soldi, si possa decidere di girare immagini o fare interviste e reportage in zone ad alto rischio. La passione e la voglia di informare il mondo vanno oltre tutte le avversità. Viene comunque da pensare al fatto che è una scelta quella di andare in certe zone del mondo ma di come il giornalista dovrebbe lavorare senza dover rischiare la vita. Non stiamo parlando di un militare armato, ma di una persona che è dotata di penna, di macchina fotografica, telecamera… C’è paura dell’informazione più che delle armi? Questo buon documentario ha il pregio di raccontare le vicende legate a Jim Foley, a partire da quelle vissute in Libia a quelle della Siria… e di raccontarle senza inutili orpelli, o mostrando magari scene estremamente cruente. E’ un documentario forte nei contenuti e che ancora una volta può far riflettere sul senso della guerra. Impossibile non rimanere colpiti dalle immagini e dalla storia che ci viene proposta, una vicenda purtroppo reale anche nelle sue parti più difficili anche solo da immaginare per chi non vive in quelle zone del mondo martoriate dalla guerra.
Sarebbe stato facile scegliere di mettere in evidenza le immagini dell’esecuzione di Jim Foley, invece si è scelto di far capire quale fosse la sua professione, i suoi compagni di lavoro e di sentire anche il parere dei suoi famigliari. Jim Foley come molti altri giornalisti freelance aveva deciso di riportare le storie della gente che viveva in Libia, piuttosto che in Siria… Non era tanto interessato al riportare le immagini di prima linea quanto quelle della gente comune che subiva bombardamenti improvvisi e che comunque cercava di avere una vita “normale” in mezzo ad una guerra civile. E’ chiaro che può essere difficile per chiunque operare in una situazione così pericolosa eppure egli non si era tirato indietro cercando di non lasciare sole le persone che vivevano il conflitto ma contribuendo a farle conoscere al mondo.
Credo questo documentario sia riuscito a rappresentare bene James Foley mostrandone anche aspetti privati alfine di offrire un ritratto completo della persona oltre che del reporter. Importante ricordare chi, in ogni guerra più o meno recente, ha dato la vita per portare notizie al mondo ma si spera anche che il suo sacrificio e di tanti altri, porti a vedere la professione di giornalista-reportaggista come un servizio alla gente e non come quella di un nemico da combattere ed eliminare.
Titolo Originale Jim: The James Foley Story
Nazionalità USA
Anno 2016
Genere Documentari
Censura Per tutti
Durata 107' circa
Regia Brian Oakes
Scritto da Chris Chuang, Heather MacDonald, Brian Oakes
Interpreti James Foley, Unai Aranzadi, Zac Baillie, Manu Brabo, Ben Chase, Merritt Matthew Chase, Charles DePiero, Tom Durkin, Mosa'ab Elshamy, John Foley Sr., Diane Foley, Katie Foley, Mark Foley, Michael Foley, Michael D. Joseph
www.homevideo.universalpictures.it/